Acqua nell’acqua – scritta l’ 8 gennaio 1996

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C’è un collo di camicia

che mi parla di te.

Di cascate di capelli soffici,

di carezze date al vento,

di una pelle come seta,

di occhi volti avanti, ritti e fieri.

C’è un collo di camicia

che io vorrei tu non usassi più,

ma soltanto di me ti vestissi.

Come un fiume

bagnerei le tue forme languide.

Arriverei alle tue labbra

che d’amore sono fonte,

per rinfrescarmi, ché ho sete.

Ho sete di te

e più bevo e più ardo;

di un sentimento profondo

che un attimo dopo è già ricordo.

Bevo e mi avveleno d’amore,

naufragando fra i tuoi capelli.

Se potesse un attimo essere un bacio,

attimo dopo attimo

un eterno amore io ti donerei.

 

Il poeta maledetto