L’autunno del cuore – scritta il 5 agosto 2003

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Tal foglia d’autunno che,

caduca perse la presa el suo peso;

m’avvidi in agosto che il tempo passava.

E scorsi il passato d’un buco profondo

ch’avvolto dall’ombra si cela alla vista,

ma sol per chi ne ignora l’anfratto.

Sicché io sapevo del buio che

senza toccar con mano vedevo.

Da quel tempo venivo, da li ero passato.

Passato al presente, passato al futuro;

passato anche quello, ed or passato presente.

Ed ebbi paura di ciò che sapevo,

perché non sapevo a che m’avrebbe portato.

E piansi al non saper quale folata aspettare,

di non esser pronto quando fosse arrivata.

E cieco sembravo, nel lento turbarmi.

Ma cieco davvero ero al non pensar,

che foglia non decide se è tempo o no di cadere.

Così aspettai il futuro, come mai avevo fatto in passato.

E la mia anima perse presa e peso,

liberandomi dall’autunno del cuore.

 

Il poeta maledetto