Troppo a lungo ho atteso,
troppo tempo è passato
ch’io destassi la mente;
se d’un fragore impetuoso,
tra stretti greti s’infrange,
come pluvial tempesta mi rugge.
Piange il mio cielo,
alimentando tempesta.
M’acqueterò al mare
che un dì, sbocco vedrò.
Ma d’ora in avanti,
dammi atempore musa la grinta,
la rabbia di scotere gli animi.
E trascinar nel volger delle mie passioni,
chi sventurato s’affacciasse
a rimirar le mie parole.
Il poeta maledetto
Avviso ai lettori – scritta il 14 agosto 2003ultima modifica: 2010-04-27T10:00:00+02:00da
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