L’isola perduta – scritta il 4 marzo 1996

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C’era una spiaggia deserta,

un sole che splendeva sicuro

sui naufraghi di un mondo scuro

a cui non sarebbero più tornati.

Un fresco venticello accarezzava il sorriso

di uomini e donne che dopo la tempesta

si eran ritrovati in paradiso.

Il giorno e la notte non chiedevan permesso

venivano e andavano in girotondo,

baciando quell’isola del nuovo mondo.

Due stracci e la libertà per vestirsi,

i frutti della terra per sfamarsi,

una spiaggia, un boschetto

e una fonte per amarsi.

Non mancava nulla,

e vollero della loro felicità

rendere participi tutti gli altri.

Su un bigliettino scrissero:

“Venite a trovarci in paradiso”.

Lo affidarono alla corrente del mare

sigillandolo in una bottiglia di vetro.

Il Creatore di tanta bontà si commosse,

e volle tutti loro benedire,

infondendo su quell’isola

lo Spirito Santo.

Soffiò però troppo forte

e si inaridì la fonte.

Dagli alberi volaron via

tutte le fronde,

e l’unico respiro che rimase

fu quello delle onde.

Un angelo discese dal cielo

battendo forte le ali.

Vomitò uomini in tuta

su quell’isola morta.

Tutt’intorno girarono

e soltanto una bottiglia trovarono.

Uno di quegli uomini lesse:

“Venite a trovarci in paradiso”.

“Benvenuti a Mururoa.”

Rispose un altro,

con un amaro sorriso.

 

Il poeta maledetto

 

L’isola perduta – scritta il 4 marzo 1996ultima modifica: 2010-02-15T10:00:00+01:00da morris_garage
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