Mi vesto, mi spoglio, mi rivesto
di mille abiti che non sian io.
Portando il mio pensier
di cuore in cuore,
di magiche parole in confusione.
Battaglia lunga assai, crudele e dura
ch’unica via d’uscita sia una fuga.
Combattere me stesso m’abbisogna
vivendo di bene e di male solo negli altri.
Fantasma evanescente, polvere di sogno,
smarrita in tenue luce mattutina.
Silenzio e notte e ombra
a velare il niente.
Vittoria non ce n’è per chi desia,
cammino suo invertire ed essere perdente;
occhi negli occhi a chi continua il passo,
solo, immobile, partecipante unico,
del vivere follia,
e a nessuno chiedere permesso.
Il poeta maledetto
Allo specchio – 1 dicembre 2008ultima modifica: 2008-12-01T17:11:32+01:00da
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