Allo specchio – 1 dicembre 2008

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Mi vesto, mi spoglio, mi rivesto

di mille abiti che non sian io.

Portando il mio pensier

di cuore in cuore,

di magiche parole in confusione.

Battaglia lunga assai, crudele e dura

ch’unica via d’uscita sia una fuga.

Combattere me stesso m’abbisogna

vivendo di bene e di male solo negli altri.

Fantasma evanescente, polvere di sogno,

smarrita in tenue luce mattutina.

Silenzio e notte e ombra

a velare il niente.

Vittoria non ce n’è per chi desia,

cammino suo invertire ed essere perdente;

occhi negli occhi a chi continua il passo,

solo, immobile, partecipante unico,

del vivere follia,

e a nessuno chiedere permesso.

Il poeta maledetto

Appunti sparsi

“La questione dell’approccio cosmico è davvero spinosa.” disse Luca.

Ercole chinò leggermente il capo.

“Un’immane profusione d’energia, uomini, mezzi, risorse e tempo alla ricerca di…”

S’interruppe come per cercare le parole adatte. “Cosa stiamo andando a cercare la fuori?”

Si alzò istintivamente dalla sedia, dirigendosi verso la finestra con passi svogliati.

Ercole lo seguì con lo sguardo.

La tenue luce del tramonto inondava di riflessi d’oro lo studio,

La scrivania con quelle pile di libri letti per metà e mai terminati,

Fogli con annotazioni di ogni genere. Il classico studio insomma, di uno scrittore dei tempi andati.Ma Luca non era uno scrittore.

“E’ come se qualcosa di eclatante stesse cercando in tutti i modi di farsi notare.”

Immerso in profondi pensieri, dopo una breve pausa continuò:

“Qualcosa di così maestosamente evidente da non riuscire ad essere scorta!”

E lo disse quasi in un sussurro, come se stesse parlando a se stesso, come se avesse paura di essere ascoltato mentre, assaporava l’idea di un cattivo presagio.

Poi, riprendendo il suo tono di voce normale:

“Tu cosa ne pensi?”

Ercole sobbalzò e gli rivolse uno sguardo interrogativo… Di attesa.

“Che ne dici… Continuiamo la discussione al parco?”

Ora lo sguardo di Ercole era molto più attento, vigile.

E quando Luca aggiunse:

“Ma si! Usciamo a fare due passi!”

Ercole, uno splendido Shar-pei color biscotto, si drizzò sulle zampe e con un sonoro “Warf!” espresse la sua approvazione.

Il poeta maledetto