Una delicata rosa
cresce in un groviglio di spine.
Sull’alto di un monte
a carpire il primo sole d’estate.
Venticello fresco che arrivi fino a me,
e il suo profumo confondi
al profumo del mare,
torna da lei,
dille che non sono lontano.
Dille che su questi scogli,
mentre nasce un nuovo giorno,
medito al modo di salire
su quell’aspro monte.
Dille che arriverò da lei
e la farò mia.
Non ci sarà spina
a fermare la mia mano
e nessun altro impedimento
perch’io me la porti via, lontano.
Dalla finestra del mio rifugio
sboccerà il suo splendore
ingigantito in ogni nuova alba.
E tra i suoi vellutati petali
una goccia di rugiada
scivolerà via nel vento,
quando svegliandomi
sussurrerò il suo nome,
con tutto l’amore
che sento riempirmi il cuore.
E dai miei occhi stanchi e innamorati
una goccia di rugiada
scivolerà via nel vento,
quando al crepuscolo
la mia amata rosa sussurrerà:
buonanotte amore.
Il poeta maledetto
Un cuore che ha saputo dire queste parole non puo’ non tornare a dirle ….è una certezza la mia …..
baci
kicca
Confermo.
Quando saranno state messe qui tutte le poesie che avevo scritto negli anni d’oro,
inizieranno quelle degli anni bui… Ovvero dal 2008 in poi e che sono in buona parte dedicate a tre donne che hanno saputo spegnere quella piccola fiammella d’amore ch’era rimasta sul braciere incenerito del cuore, e che io continuavo ostinatamente ogni volta a tentar di riaccendere… La ex-moglie, la donna di cui sono stato ex-amante, la ex-convivente. In particolare per quest’ultima, la ferita è ancora aperta, fa ancora male. Ma passerà. Nel frattempo le auguro tanta felicità, a lei e a Sasà.