Icaro – scritta il 13 marzo 1998

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Caduto come stella sulla terra, restò li.

Lo sguardo volto al cielo,

l’impotenza lo rapì.

Alzò le braccia, spiccò il volo;

ma solo un balzo fece

e assaporò la ghiaia.

Lo stormo di gabbiani lo chiamò,

gli disse: “vieni”.

Piangendo s’intanò nell’ombra,

nei lamenti fece buio.

Sognò d’aver le ali,

non più cader nel fango;

la rupe come inizio

del volo del mattino.

La grigia massa corse

e l’alba primea scorse.

Alzò le braccia, spiccò il volo;

un balzo solo fece

e chiuse gli occhi.

Sentì salmastri spruzzi

insieme al vento sulla pelle.

Sentì i gabbiani dire:

“Finalmente, sei tornato!”

E per curiosa speme

che realtà non fosse sogno,

riaperti gli occhi,

ritornò a volare.

 

Il poeta maledetto

 

Una stella nuova – 2 aprile 1995

Questa poesia si è classificata

al secondo posto

per il premio “il samaritano”

anno 1995

su 74.415 partecipanti

 

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Barcollando,

appoggiandosi ai muri

per non cadere,

se n’andava un uomo di mezz’età,

per i vicoli bui di città.

Ai suoi occhi quelle strade,

prendevano curve strane,

e nel vuoto si perdevano.

Sconfortato, solo e triste,

s’inginocchiò in un angolo ed attese.

Da quell’angolo buio

si vedevan le stelle.

Ma eran così distanti;

perdute nel cielo.

Eran così belle che ne pianse.

Non riusciva a camminare,

e restò lì,

inginocchiato in un angolo ed attese.

Dal cielo scese una luce

che illuminò quell’angolo.

In quello stesso istante,

una donna tese la mano a quell’uomo

per farlo rialzare.

Era proprio lei.

Quella donna che lui,

tanto aveva cercato

in quei bicchieri stracolmi,

e che non aveva mai trovato.

Adesso era lì,

ad un passo da lui,

gli tendeva la mano.

Si alzò in piedi e l’afferrò.

Come il vento ruba via

i petali a una rosa,

così lei lo portò via, in cielo,

e ne fece una stella.

Quella notte una nuova stella

brillò nei vicoli bui della città.

Per tutti quelli

inginocchiati negli angoli,

che aspettavano qualcuno

che gli tendesse la mano,

che li portasse via in cielo.

 

Il poeta maledetto

Il mio bambino – scritta il 7 marzo 1995

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Una nuova stella brilla nel cielo;

una nuova formica sulla terra;

una nuova pietra sulla montagna;

un nuovo chicco di sabbia nel mare.

Sta attento serpente,

perché sul mondo ci sono due piedi in più

per poterti schiacciare.

Sta attento serpente,

perché sul mondo ci sono due mani in più

per poterti schiacciare.

Sta attenta signora morte,

ché la tua falce già arrugginisce.

E’ nato un fiorellino,

ed il tuo regno già finisce.

Tu che governi tutto il mondo

spietata e crudele padrona dell’uomo.

Un fiorellino è nato,

con una goccia di rugiada tra i petali.

E con quella rugiada

la tua falce arrugginisce.

Signora morte il mio bambino crescerà,

il tuo regno finirà.

Il suo calcagno schiaccerà il tuo capo.

Signora morte, da un fiorellino nuovo,

riceverai la morte.

 

Il poeta maledetto

 

Perle – scritta il 4 marzo 1995

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In una notte d’agosto, una stella lontana

scivolò via dal buio del cosmo

e si tuffò nel mare.

Le onde argentate si colorarono d’oro

e una luce nuova avvolse il mondo.

Ma la stella perse il suo sorriso,

la sua gioia di vivere.

E nascosta in fondo al mare

cominciò a piangere.

E le sue lacrime divennero perle.

Un marinaio le raccolse

e ne fece una collana.

La donò alla luna

in cambio dell’amore di una donna.

Ma la collana si spezzò,

e le perle ricaddero nel mare.

Un marinaio le raccolse

e ne fece una collana.

La donò ad una donna

in cambio di un sorriso.

Ma la collana si spezzò,

la donna perse il suo sorriso

e cominciò a piangere.

E le sue lacrime divennero perle

che il vento portò via

su di una stella lontana

nel buio del cosmo.

In una notte d’agosto,

il mare si riempì di perle.

 

Il poeta maledetto

 

Stella cadente – scritta il 14 maggio 1994

 

Una stella cadente tu sei,

di cielo in cielo vagando vai.

Senza meta, senza scopo.

Non ti fermi mai,

mai ci doni la tua presenza,

e ti lasci apprezzare

soltanto per la tua scia,

per quell’attimo in cui

passi e poi scompari.

Basta!

Non cadere più, non fuggire più,

non sparire più.

Ora fermati

e lasciati amare.

 
Il poeta maledetto

Ho visto sorgere una stella cadente – 27 febbraio 2009

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Conquistato passo
di cammino in salita.
Dove niente è facile,
ma nulla impossibile.
Ho riaperto gli occhi
non ricordando di averli chiusi,
e l’ho vista, l’ho ritrovata.
Luminosa voce
in buia notte splendente.
E nel vuoto in schiarita
di greve tenebra finita,
ho visto sorgere una stella cadente.

   

Il poeta maledetto