Dei tuoi occhi – scritta il 9 giugno 1995

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Cos’è quella luce ch’è nei tuoi occhi?

Perché in questo silenzio fra te e me,

seduti su questa panchina,

sento il mio cuore

sussurrare il tuo nome?

Cos’è quella luce ch’è nei tuoi occhi

che offusca la luce di queste mille stelle

che su di noi respirano piano?

Un battito più forte

e il tuo nome è già sulle mie labbra.

Poi va lontano, portato via dal vento.

Ma ho bisogno ancora del tuo nome,

ho bisogno del tuo cuore

sulle mie labbra lasciate vuote.

Di quella luce ch’è nei tuoi occhi.

Di baciarti nel silenzio ch’è fra te e me,

seduti su questa panchina,

in una notte di mille stelle

che su di noi respirano piano.

 

Il poeta maledetto

 

La ragazza della Coca-cola – scritta il 6 aprile 1995

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Principessa di una panchina.

Quel sorriso ti fa strada tra gli altri.

I libri e i quaderni sparsi in terra.

Lo zainetto pieno di stronzate.

Nelle orecchie ancora l’eco

dei buoni consigli di mamma e papà.

La paura e il piacere

di aver marinato la scuola.

Una lattina stretta tra le mani.

Ragazzina dammi un sorso!

Ma perché mi porgi la Coca-cola?

Voglio un sorso della tua vita.

Si legge nei tuoi occhi la felicità

di una semplicità più pura.

Dammi un sorso della tua vita,

prima di sparire

nel sole del tramonto

con lo zainetto sulle spalle.

Ragazza della Coca-cola.

 

Il poeta maledetto