Ti ricordi? – scritta il 2 marzo 2010

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Esattamente così lo lasciasti,
esattamente così è rimasto.
La mia miniera d’oro,
quel luogo ancora pregno dei tuoi umori,
quel luogo ormai unico dove
posso ancora sentire il tuo profumo.
Dove ogni tanto fuggo alla tua perdita,
alla mancanza del calore dei tuoi abbracci,
dello splendido sapore delle tue labbra,
del contrarsi del tuo viso, e del tuo corpo,
in quei mille momenti di tuo massimo piacere.

Ho scoperto che non solo ti amavo…
Io ti adoravo.

Non so se sia normale provarlo per una donna,
ma tu eri e ancora sei la mia dea.

Difficile sarà trovare chi,
potrà arricchire il tuo spirito
più di quanto abbia fatto io.

Difficile sarà trovare chi, come me,
ha sempre puntato al tuo cuore
e non a altro.

Sono queste le parole che volevi?
Eccole! Prendile! Sono tue!

Lo sono sempre state.
E sono sempre state nel mio cuore.
Avrei sperato tu le leggessi da sola.
Ma così non è stato,
eppure imperiture rimangono.

Io amo ancora la mia Dea,
ma la mia Dea dov’è?

Nel ricordo di un paio di jeans Levi’s
che mi volevi veder indossare,
e che ora indosso anche se larghi,
aspetto; vezzosamente guardandomi,
e immaginando che ora sono
esattamente come ti sarei piaciuto.

Quel 5 febbraio che ha strappato il mio orgoglio,
ha portato via anche la promessa di due fedine,
che ero già andato a guardare in negozio.

Ci sono tante cose che non sai,
che hai purtroppo perduto,
e che ancora sarei disposto
a condividere con te,
se solo tu, mia Dea,
fossi solo più semplicemente donna,
per un semplice uomo qual io sono.

Ritorna da me…
… Io ancora ti aspetto…

 

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