Qual pioggia d’agosto
a goccia a goccia in gran fragore,
é lampo, é tuono;
così mi scese in pomeriggio grigio
malinconica tristezza in cuore.
E nessuno bussò alla mia porta,
che fosse idea o pensiero
di ciò che fu,
o inafferrabile certezza
di speme futura in ciò che sarà.
A chi affidar secondi ed ore
imperituro scorrere del tempo?
E giorni e gocce,
scandir con spuma in rigolo silente
di lontananza passo,
più piccolo a vedersi dal cuore.
Così m’incamminai senza riparo.
In attesa che sorridesse ancora
il sole.
Il poeta maledetto