Due scarpette rosse
che scivolano leggere
sul pavimento liscio come l’olio.
I giochi di punte,
raddoppiati da uno specchio;
i veloci movimenti
che frustano l’aria di una stanzetta.
Come rugiada su una rosa, ballerina,
la fatica riga il tuo corpo.
Sotto il vento del dolore,
il gambo di quel fiore si piega,
ed esso cade in ginocchio.
Fuori una stanzetta,
da un cielo azzurro e triste,
cade una pioggia senza fine.
Dentro una stanzetta,
da due occhi azzurri e tristi,
cade una pioggia
di lacrime senza fine.
Quando ballerina,
quel pavimento diverrà palco?
Quando ci saranno occhi a guardarti?
E che non siano i tuoi
riflessi nello specchio.
Quando il tuo vestito di rugiada
si farà perle e oro?
Quando il sole brillerà
nel cielo azzurro dei tuoi occhi?
In una stanzetta scivolano leggere
due scarpette rosse,
con giochi di punte,
con movimenti veloci,
con rugiada e pioggia,
con sogni e speranze di gloria,
di una rosa, di nome ballerina.
Il poeta maledetto