Una stella nuova – 2 aprile 1995

Questa poesia si è classificata

al secondo posto

per il premio “il samaritano”

anno 1995

su 74.415 partecipanti

 

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Barcollando,

appoggiandosi ai muri

per non cadere,

se n’andava un uomo di mezz’età,

per i vicoli bui di città.

Ai suoi occhi quelle strade,

prendevano curve strane,

e nel vuoto si perdevano.

Sconfortato, solo e triste,

s’inginocchiò in un angolo ed attese.

Da quell’angolo buio

si vedevan le stelle.

Ma eran così distanti;

perdute nel cielo.

Eran così belle che ne pianse.

Non riusciva a camminare,

e restò lì,

inginocchiato in un angolo ed attese.

Dal cielo scese una luce

che illuminò quell’angolo.

In quello stesso istante,

una donna tese la mano a quell’uomo

per farlo rialzare.

Era proprio lei.

Quella donna che lui,

tanto aveva cercato

in quei bicchieri stracolmi,

e che non aveva mai trovato.

Adesso era lì,

ad un passo da lui,

gli tendeva la mano.

Si alzò in piedi e l’afferrò.

Come il vento ruba via

i petali a una rosa,

così lei lo portò via, in cielo,

e ne fece una stella.

Quella notte una nuova stella

brillò nei vicoli bui della città.

Per tutti quelli

inginocchiati negli angoli,

che aspettavano qualcuno

che gli tendesse la mano,

che li portasse via in cielo.

 

Il poeta maledetto