Luce e buio – scritta il 27 luglio 2008

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D’un’ombra mi vanto,

ad un’ombra mi stringo, nel sole.

Luce d’incanto

e disincanto rimane.

Di flebile luce mi vanto,

ad essa mi stringo, nel buio.

Vana illusione

disillusione rimane.

E tu.

A chi darò il tuo viso,

mentre il tuo viso darai a un altro?

Chi stringerò al mio fianco,

mentre sbiadisce in penombra

quel che di te rimane?

Chi mi darà vittoria,

su campo di sconfitta,

Dove perduta guerra

misera, m’attese?

D’un destino che segnato il tempo

mi scandisce la vita.

Ad un battito di cuore

ho legato un sospiro.

E lacrime ho versato,

che in terra perle ai porci ho dato.

Maledette lacrime ho versato.

Commiserando a goccia, a goccia,

la stupida follia d’aver creduto amore.

E piango,

d’una maledettissima pazzia,

quel che m’hai dato

e che per sempre m’hai tolto.

Quel che ti ho dato

e che per sempre hai perduto.

 

Il poeta maledetto

Male in cuore – scritta il 22 giugno 1995

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Potessi esser la tua ombra,

mia dolce bambina,

ti seguirei ovunque,

non per costrizione.

Non sai come felice sarei

di viver eternamente al tuo fianco.

Se tu non fossi di un altro,

potrei esser la luce

a illuminarti la strada

e non un’ombra,

a tormentarti il cuore.

Potrei con la mia mano

accarezzarti il viso,

scivolar giù sul collo.

Tremare e sentirti tremare,

al tocco della tua vellutata pelle.

Stringere forte le tue mani,

quelle tue piccolissime

e delicate mani.

Guardarti negli occhi e baciarti.

Baciare si, dapprima il tuo nasino,

poi sfiorarti la guancia

e lentamente avvolger le tue labbra.

Cosa farei di quel ciuffo

che ti copre la fronte?

Probabilmente gli direi:

“Non interporti fra me e lei,

non esser geloso.

A lei appartieni

come d’altronde anch’io.

Come tu l’ami, anch’io l’amo.”

E son sicuro che

se tu non fossi di un altro,

quel ciuffo tanto mi ringrazierebbe

per l’amore che regalo.

Ma così non è;

il ciuffo lo sa e anch’io lo so.

“Dimentica i tuoi affanni” m’ha suggerito.

“Le labbra tue comandale a un altro ciuffo,

giacché questo cuore te non aspetta,

ma vola via da un altro in tutta fretta.”

A queste sue parole cosa faccio?

Perduto che m’abbia,

a ritrovar la strada provo.

Ma non vi riesco in nessun modo.

E prigioniero resto di una foto

che uscita senza uscita

è pel mio sguardo.

Se tu non fossi di un altro,

in quella foto non vedrei la mia disfatta.

Quel ciuffo maledetto,

bagnato dalle lacrime mie cadute,

non l’odierei com’ora

ché amarlo di più non so.

Quell’ombra che è dietro il tuo faccino

strazio di gelosia non mi procurerebbe.

Non bacerei quest’immagine

nuda di movimento,

spoglia di sentimento;

se il sentimento fosse per me,

non per un altro.

Cosa vuoi che ti dica,

mia dolce bambina.

Ad acquetar le lacrime

non basta il tuo ricordo;

quando sorridi e mi chiami “amico mio”.

Se spero di toccare il cielo,

salendo su di un monte altissimo;

se raccolgo un cumuletto di fango

non più alto di un palmo di mano;

salendoci su, ho solo da guardare il cielo

e ripetermi: “non ci arrivo”.

E’ triste il rassegnarsi,

ammetter la sconfitta.

Bambina mia di un altro,

posso solo andar via.

Mi perdo nelle ombre,

illumino una foto.

In quei delineati quattro bordi,

chiudo e nascondo tutto ciò che ho amato.

Bambina mia dolce,

se tu non fossi di un altro,

direi che ti amo.

Cuoricino mio,

tu appartieni a un altro.

 

Il poeta maledetto

 

Fantasma – scritta il 22 gennaio 1995

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Un’ombra scivola per le strade buie della città.

La mezzanotte è passata, non v’è altro che quiete.

Solo un’ombra scivola via per le strade,

si nasconde nei portoni,

passeggia sotto i balconi;

solitaria e silenziosa

si avvicina ad una finestra.

Il pianto inconsolabile di una ragazza,

strapperebbe le lacrime

anche al più malvagio dei demoni.

Il ragazzo che lei amava,

oggi è stato strappato alla vita

e lei inconsolabile piange,

bagnando il cuscino.

Un’ombra dietro i vetri della finestra

la osserva e piange con lei.

Singhiozzando,

si avvicina la ragazza alla finestra,

dove sul davanzale è posata una rosa.

Lei se la porta al viso

ed i petali si bagnano di lacrime.

Con gli occhi rivolti al cielo

la ragazza sospira:

“Ti amerò per sempre”.

Dal basso, dal buio,

un’ombra risponde:

“Anch’io”.

 

Il poeta maledetto