Futuro fiore – scritta il 7 aprile 1997

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L’artista che compone la sua melodia,

fa parlare il suo cuore.

Colui che ascolta non note sente,

ma amore.

L’artista che la statua scolpisce,

chissà a qual genio s’ispira,

a qual creatura reale o irreale

la sua bellezza rapisce.

E il pazzo che coi versi

vuol cambiare il mondo,

chissà da quale fonte attinge

per regalare un brivido a chi sogna.

Ma io che in te

la musa mia mi volgo e trovo,

col cuore ascolto

il cuore tuo parlar d’amore,

che d’irreale impronta

la tua real bellezza è segnata,

che pazzo ormai di te

cambiar coi versi il mondo vorrei.

Al tuo sorriso similarlo vorrei,

che scorre come un brivido la pelle

di chi è convinto come me,

che vivere con te la vita è un sogno.

Io che con te mi sento

artefice di gioia e amor,

li plasmerò, li plasmeremo.

Melodia, scultura, poesia,

realtà perfetta

di un paradiso a noi vicino,

nodo che stringe

ad intrecciare in unico destino,

questo sarà il nostro bambino!

 

Il poeta maledetto

 

Il pianista senza un Sol-Do – scritta il 1 dicembre 1995

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Tasto di Do innamorato del tasto di Sol.
Un pianoforte suona,
agili dita percuotono il silenzio,
la melodia si diffonde intorno.
Mio amato Sol, mio amato Do,
così lontani e così vicini,
legati in amore da un pianista pazzo,
che la ragazza ha lasciato.
Note leggere volano via,
trasportate dal vento,
come petali di fior di pesco.
Come le lacrime di una ragazza
che piange affacciata da un ponte;
come le lacrime di un pianista
che piange sui tasti.
Un ultimo suono, un colpo di Do,
và spegnendosi piano, da solo.
Ma d’improvviso un altro,
un suono ancora, un colpo di Sol.
Una ragazza e un pianista
a piangere insieme
su una melodia di Do e di Sol.
Un giorno finisce e ne nasce uno nuovo.
Un pianoforte vibra
di un magico sapore.
Quella melodia che senti,
tu chiamala amore.

 

Il poeta maledetto

La chitarra – scritta il 25 novembre 1995

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Dita che corron veloci

sulle corde di una chitarra,

accarezzano il suono

e la melodia del tempo.

Sono tristi i ricordi,

com’è triste il tuo cuore.

Sei rimasta sola,

con la tua amica,

dolce chitarra.

Dita che corron veloci

sulle corde della chitarra.

Batte il mio cuore,

ti prego, rispondi al telefono.

Sono io mio amore,

or non sei più sola.

Suoniamo insieme all’amore

che quando sei con me

non esiste più il dolore.

Dita che corron veloci

sulle corde di un innamorato cuore.

 

Il poeta maledetto

 

L’albero – scritta il 4 giugno 1995

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Un albero senza foglie

è sempre un albero.

Ma nessun passero vi si riposa,

né tantomeno vi pone il nido.

Il vento soffia una melodia di pace,

ma per quell’albero è un leggero tocco.

Solo un ricordar cos’è che non ha.

I rami di quell’albero son bagnati.

Chiamala come vuoi:

rugiada, pioggia, resina.

Quell’albero piange.

Giuro che le sue perdute foglie

Ei piange.

Un cuore senza amore

è sempre un cuore.

Ma nessuna gioia vi si distende,

né tantomeno vi è sentimento.

Un cuore senza il tuo amore,

è un albero senza foglie.

Aspetta che un bocciolo rinasca su un ramo

e che il vento soffi una melodia d’amore:

il tuo.

 

Il poeta maledetto