Angelo in maschera – scritta il 23 gennaio 1995

maschera2.jpg

 

Dolce serata con ballo in maschera.

Tra la confusione brilla una stella.

Colombina vestita di bianco, ride,

e affascinante cela con una maschera

il suo splendido volto.

Pulcinella nascosto in un angolo

non riesce a staccarle gli occhi di dosso.

Lei è un angelo che confonde i suoi pensieri.

E’ un angelo che non riesce a volare

perché ha perso le ali.

E’ un angelo che ha perso… Un guanto.

“Signorina, mi permetta.”

S’avvicina pulcinella.

“Signorina, ha perso un guanto.”

Colombina sorride e ringrazia con un inchino.

“Io sono pulcinella,

ma il mio nome è Antonio;

e lei signorina?”

“Io mi chiamo Angelo.”

E il sorriso si trasforma in stupore.

Colombina era un vero angelo, anzi,

un Angelo vero.

 

Il poeta maledetto

 

Viaggio in mare – scritta il 25 novembre 1994

NaveCarta05.jpg

 

Dalla mia finestra vedo il cielo,

vedo il mare,

vedo le navi che lentamente,

scivolano senza rumore.

Giro per la stanza,

ritorno ad affacciarmi

e rivedo il cielo,

rivedo il mare

e vedo la nave con la quale

fra poco dovrò salpare.

Mi immagino sul ponte di coperta,

avvolto nell’impermeabile,

con il vento che sfiora i miei pensieri.

E tutt’intorno è cielo,

è mare, è me stesso.

Un viaggio in mare,

verso l’infinito.

 

Il poeta maledetto

 

In moto – scritta il 2 novembre 1994

harley-davidson.jpg

 

Una splendida giornata di sole;

una lieve brezza che ti muove i capelli;

una strada lunghissima,

fatta apposta per noi;

una moto e due cuori.

D’improvviso dico: Ti amo!

E tu: Quanto la tua Harley?

Sorrido, accelero,

e la mia risposta si perde

nel rombo del potente motore.

Mentre i tuoi occhi brillano,

continuo a ripetere: ti amo.

 

Il poeta maledetto

 

Riflesso in me – 14 gennaio 2009

riflesso in me.jpg

 

 

I miei occhi si voltano

ad incontrare i tuoi.

Le mie labbra si muovono

all’unisono con le tue:

“Cosa stai facendo alla mia vita?”

Sorridi, volti le spalle.

Poi ritorni a guardarmi.

Dovrei conoscerti

eppur mi sorprendi.

Non c’è giorno in cui io non pensi

di saper sempre meno di te.

Vivo l’ombra della tua immagine,

scrollando tempo e polvere

da spalle ormai stanche di vivere.

E tu,

sempre pronto, vigile,

non demordi mai.

Nelle mie vene scorre

nero veleno di sconfitta.

E resto solo il riflesso

di un’immagine non mia

che da uno specchio,

chi ti osserva,

confonde con me.

 

Il poeta maledetto