Il mio bambino – scritta il 7 marzo 1995

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Una nuova stella brilla nel cielo;

una nuova formica sulla terra;

una nuova pietra sulla montagna;

un nuovo chicco di sabbia nel mare.

Sta attento serpente,

perché sul mondo ci sono due piedi in più

per poterti schiacciare.

Sta attento serpente,

perché sul mondo ci sono due mani in più

per poterti schiacciare.

Sta attenta signora morte,

ché la tua falce già arrugginisce.

E’ nato un fiorellino,

ed il tuo regno già finisce.

Tu che governi tutto il mondo

spietata e crudele padrona dell’uomo.

Un fiorellino è nato,

con una goccia di rugiada tra i petali.

E con quella rugiada

la tua falce arrugginisce.

Signora morte il mio bambino crescerà,

il tuo regno finirà.

Il suo calcagno schiaccerà il tuo capo.

Signora morte, da un fiorellino nuovo,

riceverai la morte.

 

Il poeta maledetto

 

Il tempo di un giorno – scritta il 5 marzo 1995

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Uno, due, tre, quattro, cinque.

La prima luce che nasce,

dissolvendo le ombre.

Un suono di flauto

che accompagna l’abbraccio del sole,

il suo sorriso sul mondo.

Le nuvole che fuggono nel cielo,

scivolando sull’oro

dei sogni di un bimbo.

I pensieri e i desideri degli uomini

si ritrovano in giochi d’intrecci,

formando colline fiorite.

E’ li dietro che il sole va a morire.

Mentre un alito di vento

muove le foglie degli alberi,

nel silenzio della notte,

nascosto in un cespuglio,

un folletto ripete:

“ottantaseimilatrecentonovantanove,

ottantaseimilaquattrocento,

uno, due, tre”.

la prima luce rinasce,

mentre un giorno nuovo comincia.

 

Il poeta maledetto

 

Il vento – scritta il 27 febbraio 1995

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Un granello di polvere

che svolazza per la stanza.

Rivelato da un raggio di sole

che filtra dalla finestra.

Si ferma su di un mobile,

silenziosamente.

Resta li per giorni, per mesi,

forse per anni.

Poi basta una folata di vento

e ricomincia a volare.

Un granello di sabbia

perduto in una spiaggia.

Rivelato da un raggio di sole

del tramonto.

Avvinghiato a tanti altri

in un abbraccio silente.

Resta li per giorni, per mesi,

forse per anni.

Poi basta una folata di vento

e ritorna nel mare.

L’uomo è un granello di polvere

che svolazza in una stanza.

E’ un granello di sabbia

perduto in una spiaggia.

Rivelato da un raggio di sole

che ne illumina la via.

Si ferma a guardare avanti,

silenziosamente.

Resta li per giorni, per mesi,

per anni.

Poi basta una folata di vento,

e se lo porta via.

 

Il poeta maledetto

 

Il cuore nel caffé – Gigi Finizio

Oggi va un pò così…

Un graffio sul cuore

che fa più male del solito.

 

Il poeta maledetto

 

 

Quanti amori senza storie…quante storie senza amore..
quante volte ho fatto tardi..cammimandoti sul cuore…
tu notavi nei miei occhi…mentre io ti derubavo…
ma un sorriso non mancava mai…
poi un giorno ti ho perduta…
ti cercavo nei miei occhi…

Ma non ti abitavo più…non ero più da te..
e di colpo mi è caduto il cuore nel caffè…
scusami se io non ho la forza che c’è in te..
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte…
stringo i pugni in tasca e vado via…

Aspettavi i miei ritorni mentre io…mi allontanavo…
e così passava il tempo senza dirti mai…ti amo…
eri come una canzone che non riesci più a cantare…
ma che prima o poi ricorderai…
poi un giorno ti ho perduta..
e non so più cosa fare…

Dai ti prego amore mio…aiutami a cercare..
questo sole freddo cerca un cielo per brillare…
scusami se io non ho la forza che c’è in te…
se non ho capito niente..
se non so più respirare…
se gli amici dicono puoi farcela se vuoi…
mentre le mie mani mi raccontano di noi…
se rifaccio il trucco e frego la malinconia…
per sembrare ancora forte….
stringo i pugni in tasca e vado via…

quanti amori senza storie…quante storie senza amore…
quante volte ho fatto tardi….

Il ribelle – scritta il 7 giugno 1994

 

Simile a pioggia

che goccia dopo goccia riempie il vaso

che vuoto, era esposto al suo dominio,

è questa forza nuova e potente

che si è fatta regno nel mio corpo.

La forza forte delle forze,

la convinzione di abbattere tutte le regole,

e di vivere contro.

La facoltà di girare le spalle

e di tornare indietro

quando gli altri vanno avanti,

di salire quando gli altri scendono,

e di scendere quando gli altri salgono.

Il desiderio di arrecare danno agli altri,

di fare del male

con l’ideologia dell’avversione,

dell’essere contro.

Di attaccare e vincere

distruggendo tutto ciò che mi è avverso,

e tutto ciò che non mi è avverso.

E alla fine rimanere solo,

padrone del mondo,

io e il mio spirito ribelle.

 
Il poeta maledetto