Eremita del cuore – 7 febbraio 2009

 

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E restar seduto qui,
una tastiera a scrivere parole,
sputate li come veleno di cobra,
in overdosi di canzoni,
perchè non possa ascoltar la vita,
che mi chiama, che mi vuole.
E’ un incontro impossibile,
al qual volto le spalle.
Io che passato ho spugna
su di un volto, il mio.
Sfregiato, immostrabile,
specchio di cuor sfuggente.
Chi mi conosce
non mi riconosce,
chi mi riconosce
non mi ha mai conosciuto.

  

Il poeta maledetto