Lei è soltanto… – scritta il 24 novembre 1995

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Lei è soltanto una bambina

capricciosa e assai viziata.

Lei pretende e ti tormenta

finché tu non l’accontenti.

Mai una volta dice “ti amo”,

né una volta si concede.

Vede in te il suo peluche

da giocarci e poi buttare.

Agli appuntamenti ti fa aspettare

e quando arriva…

Non una parola!

Non puoi protestare!

E’ una bimba terribile,

è davvero impossibile.

Ma io l’amo e guardare il suo viso

trasforma il mio dolore,

in un grande sorriso.

Non c’è cura all’amore

né pace al mio cuore.

Solo lei voglio,

solo lei chiedo.

Nel suo gioco mi ha catturato

e da nessuno voglio esser salvato.

Catturato in amore da una bambina

che è dentro al mio cuore,

e si chiama…

 

Il poeta maledetto

 

Male in cuore – scritta il 22 giugno 1995

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Potessi esser la tua ombra,

mia dolce bambina,

ti seguirei ovunque,

non per costrizione.

Non sai come felice sarei

di viver eternamente al tuo fianco.

Se tu non fossi di un altro,

potrei esser la luce

a illuminarti la strada

e non un’ombra,

a tormentarti il cuore.

Potrei con la mia mano

accarezzarti il viso,

scivolar giù sul collo.

Tremare e sentirti tremare,

al tocco della tua vellutata pelle.

Stringere forte le tue mani,

quelle tue piccolissime

e delicate mani.

Guardarti negli occhi e baciarti.

Baciare si, dapprima il tuo nasino,

poi sfiorarti la guancia

e lentamente avvolger le tue labbra.

Cosa farei di quel ciuffo

che ti copre la fronte?

Probabilmente gli direi:

“Non interporti fra me e lei,

non esser geloso.

A lei appartieni

come d’altronde anch’io.

Come tu l’ami, anch’io l’amo.”

E son sicuro che

se tu non fossi di un altro,

quel ciuffo tanto mi ringrazierebbe

per l’amore che regalo.

Ma così non è;

il ciuffo lo sa e anch’io lo so.

“Dimentica i tuoi affanni” m’ha suggerito.

“Le labbra tue comandale a un altro ciuffo,

giacché questo cuore te non aspetta,

ma vola via da un altro in tutta fretta.”

A queste sue parole cosa faccio?

Perduto che m’abbia,

a ritrovar la strada provo.

Ma non vi riesco in nessun modo.

E prigioniero resto di una foto

che uscita senza uscita

è pel mio sguardo.

Se tu non fossi di un altro,

in quella foto non vedrei la mia disfatta.

Quel ciuffo maledetto,

bagnato dalle lacrime mie cadute,

non l’odierei com’ora

ché amarlo di più non so.

Quell’ombra che è dietro il tuo faccino

strazio di gelosia non mi procurerebbe.

Non bacerei quest’immagine

nuda di movimento,

spoglia di sentimento;

se il sentimento fosse per me,

non per un altro.

Cosa vuoi che ti dica,

mia dolce bambina.

Ad acquetar le lacrime

non basta il tuo ricordo;

quando sorridi e mi chiami “amico mio”.

Se spero di toccare il cielo,

salendo su di un monte altissimo;

se raccolgo un cumuletto di fango

non più alto di un palmo di mano;

salendoci su, ho solo da guardare il cielo

e ripetermi: “non ci arrivo”.

E’ triste il rassegnarsi,

ammetter la sconfitta.

Bambina mia di un altro,

posso solo andar via.

Mi perdo nelle ombre,

illumino una foto.

In quei delineati quattro bordi,

chiudo e nascondo tutto ciò che ho amato.

Bambina mia dolce,

se tu non fossi di un altro,

direi che ti amo.

Cuoricino mio,

tu appartieni a un altro.

 

Il poeta maledetto

 

La promessa – scritta il 17 giugno 1995

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Non per scherzo scrivo qui tra queste righe.

Ma a ricordare sto di una bambina dolce e piccola,

che tanto m’allietò in un dì di festa.

A ricordare sto di una promessa che le feci,

ma non per quel motivo scrivo adesso.

Mi raccontò di un posto splendido di sole e pace;

di un paradiso tutto suo, dove nascondere se stessa.

Una luce così intensa e soave

brillò nei suoi profondi occhi,

quando parlando mi si rivolse,

che subito me ne innamorai.

Qual desiderio mi preme in cuor

di correr sulla spiaggia di quel luogo;

di ritrovare lei, soltanto lei.

Per dimostrare a quella bimba

che non ho dimenticato.

E con un bacio suggellar la mia promessa.

 

Il poeta maledetto