Bellezza d’angelo – scritta il 26 marzo 2000

angel.gif

 

D’un tempo che mai fu

e il cuore mio volle inventare,

naufrago m’avvidi,

negli occhi tuoi profondi come il mare.

L’argento su quell’onde della sera

dalle tue chiome battuto fu in splendore.

M’innamorai del bello e ciò è normale,

solo adorare posso te, così speciale.

Terrena non può essere, lo so, la tua bellezza;

un angelo tu sei, non vi è incertezza.

La luce del tuo viso è così pura,

che al fianco tuo svanisce ogni paura.

Ricambia il cuore mio quel tuo candore,

giurandoti infinito, eterno amore.

 

Il poeta maledetto

 

Angelo in maschera – scritta il 23 gennaio 1995

maschera2.jpg

 

Dolce serata con ballo in maschera.

Tra la confusione brilla una stella.

Colombina vestita di bianco, ride,

e affascinante cela con una maschera

il suo splendido volto.

Pulcinella nascosto in un angolo

non riesce a staccarle gli occhi di dosso.

Lei è un angelo che confonde i suoi pensieri.

E’ un angelo che non riesce a volare

perché ha perso le ali.

E’ un angelo che ha perso… Un guanto.

“Signorina, mi permetta.”

S’avvicina pulcinella.

“Signorina, ha perso un guanto.”

Colombina sorride e ringrazia con un inchino.

“Io sono pulcinella,

ma il mio nome è Antonio;

e lei signorina?”

“Io mi chiamo Angelo.”

E il sorriso si trasforma in stupore.

Colombina era un vero angelo, anzi,

un Angelo vero.

 

Il poeta maledetto

 

Utopia – scritta il 19 gennaio 1995

angelo_custode.jpg

 

Angelo custode, portami via.

Voliamo insieme su un mondo

diverso da questo.

Un mondo dove il fratello

non uccida il fratello;

dove un fungo color del sole

non possa spazzare via in un attimo

i sogni di tanta gente.

Non voglio più vedere

Caino uccidere Abele.

Non amo questo mondo

in cui si soffre e si muore.

Angelo custode,

accompagnami su una stella;

dove basti un sorriso

per far nascere un fiore;

dove un sogno realizzatosi

faccia nascere il giorno;

dove la gioia di un attimo

duri in eterno.

Angelo custode,

fuggiamo via da questo mondo.

E nascondiamoci su questa stella,

che non esiste.

 

Il poeta maledetto

 

Tenebra e Luce – 21 febbraio 2009

angel_devil.jpg

   

Come giorno e notte,
di susseguirsi note senza pause,
di tediosa cantilena,
un crepuscolo infinito,
di un’eclissi eterna.
Forzato ad aiutare,
sempre, ad ogni favorevole
e non voluta occasione.
Quasi come condanna,
come una missione suicida
in cui arma del delitto io sono.
Pistola caricata a salve,
che serva a spaventare il male.
Calamita per reietti,
per chi ha qualcosa da chiedere,
per chi ha bisogno di me.
Eppure,
saranno gli occhi azzurri,
la camminata lenta,
lo sguardo sicuro,
a trarre in inganno e a far credere
che pur sen’ali io sia qui,
mandato per servire?
E intanto questa fiamma avvolge,
d’un calore che dentro mi cresce.
D’un dolore e un rancore
che come diavolo rugge.
Rimanendo un’ombra.
Io, prigioniero di me stesso,
che aspetto d’esser liberato.
Io, vittima ogni giorno
di una nuova buona azione.

 

Il poeta maledetto