Il sole – 16 settembre 2008

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Qual pioggia d’agosto

a goccia a goccia in gran fragore,

é lampo, é tuono;

così mi scese in pomeriggio grigio

malinconica tristezza in cuore.

E nessuno bussò alla mia porta,

che fosse idea o pensiero

di ciò che fu,

o inafferrabile certezza

di speme futura in ciò che sarà.

A chi affidar secondi ed ore

imperituro scorrere del tempo?

E giorni e gocce,

scandir con spuma in rigolo silente

di lontananza passo,

più piccolo a vedersi dal cuore.

Così m’incamminai senza riparo.

In attesa che sorridesse ancora

il sole.

Il poeta maledetto

Riflessione

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Ch’io sbagli o faccia il giusto, saranno gli altri a dirlo.
Io vivo e più non so.
Un lungo cammino è la vita,
so quel che è dietro,
ma non conosco quanta strada ho davanti.
Così corro perchè la fine non mi trovi a metà,
a cammino incompiuto.
E nelle pause in cui riprendo fiato,
quando mi fermo a calmar l’affanno, parlo.
Parlo a me stesso senza curar di chi m’ascolta.
Senza saper se chi ode le mie parole dirà:
un giorno ho incontrato un uomo che viveva.

 

Il poeta maledetto

L’autunno del cuore – 5 agosto 2003

premessa: anche questa poesia è stata scritta a Genova, il 5 agosto 2003

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Tal foglia d’autunno che,

caduca perse la presa el suo peso;

m’avvidi in agosto che il tempo passava.

E scorsi il passato d’un buco profondo

ch’avvolto dall’ombra si cela alla vista,

ma sol per chi ne ignora l’anfratto.

Sicché io sapevo del buio che

senza toccar con mano vedevo.

Da quel tempo venivo, da li ero passato.

Passato al presente, passato al futuro;

passato anche quello, ed or passato presente.

Ed ebbi paura di ciò che sapevo,

perché non sapevo a che m’avrebbe portato.

E piansi al non saper quale folata aspettare,

di non esser pronto quando fosse arrivata.

E cieco sembravo, nel lento turbarmi.

Ma cieco davvero ero al non pensar,

che foglia non decide se è tempo o no di cadere.

Così aspettai il futuro, come mai avevo fatto in passato.

E la mia anima perse presa e peso,

liberandomi dall’autunno del cuore.

Il poeta maledetto

Una cascata di premi!

Ricevo in totale altri 8!!! premi.

Premio Award della pace da:

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beatrix1969 – http://beatrixblog.myblog.it/

silvy_silvy – http://silvy88.myblog.it/

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Premio Amicizia_Legame Indissolubile da:

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silvy_silvy – http://silvy88.myblog.it/

mammola – http://mammola.myblog.it/

memole_751 – http://lisolachenoncera.myblog.it/

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Premio APU da:

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silvy_silvy – http://silvy88.myblog.it/

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Premio “Mika” da:

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silvy_silvy – http://silvy88.myblog.it/

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Premio Bacetto sul Musetto da:

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silvy_silvy – http://silvy88.myblog.it/

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Ringrazio voi tutte, dal profondo del cuore!

 

Il poeta maledetto 

 

Pensiero antico

Mi baci egli con i baci della sua bocca,
poiché le tue espressioni di tenerezza
 sono migliori del vino.
Per fragranza i tuoi oli sono buoni.
Come un olio che si versa è il tuo nome.
Perciò le fanciulle stesse ti hanno amato.
Attirami con te; corriamo.
Il re mi ha condotta nelle sue stanze interne!
Gioiamo e rallegriamoci in te.
Menzioniamo le tue espressioni di tenerezza
più del vino.
Meritatamente ti hanno amato.

Cantico dei cantici 1:2-4

Assegnazione premio Amicizia

Consegno il premio “amicizia – legame indissolubile”

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ai seguenti amici e relativi blog:
Chicca – http://wwwchicca-chicca.blogspot.com/
darumafly – http://ilvolodellanima.myblog.it/
desa78.asr – http://ilpoetametropolitano.myblog.it/
il5maggio – http://mammola.myblog.it/
india48 – http://lafinestrasulmistero.myblog.it/
leiluna2 – http://lucente.myblog.it/
leopold_bloom – http://paradisoperduto.myblog.it/
memole_751 – http://lisolachenoncera.myblog.it/
non_riattaccare – http://writing.myblog.it/
strega.athena – http://tredicesimaluna.myblog.it/
don luciano – http://latraccia.myblog.it/
michela.buong – http://michelabuongiorno.myblog.it/

 

Motivazione: “siete i miei amici, non esiste cosa più preziosa!”

regole:
Postare il premio con il link al blog di chi ve l’ha donato.

Il poeta maledetto

Il silenzio del cuore – 9 settembre 2008

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Quando un battito spezzato e stanco mi scandiva le ore,
quando due labbra serrate eran riflesse nello specchio,
quando nell’ombra di una stanza
ho incrociato con lo sguardo il nulla,
quando tremante per la rabbia,
mi sono inginocchiato e ho pianto,
aspettando una carezza che non sarebbe arrivata,
è stato allora che ho conosciuto
il silenzio del cuore.

Il poeta maledetto

Un sassolino – 09 settembre 2008

Anche per oggi, ho fatto la mia buona azione.
Mentre tornavo a casa da lavoro,
è passata una utilitaria, che faceva rumore mentre camminava: un ticchettio.
Non eccessivamente forte, ma molto fastidioso.
Ho intuito subito che era colpa di una pietruzza che era andata ad incastrarsi nel battistrada dello pneumatico.
Girato l’angolo, ho visto che l’auto si era fermata.
Ne era scesa una donna, che stava osservando l’auto e cercava di capire che cos’era che non andasse e che facesse quel rumore.
Mi sono avvicinato, è le ho dato la soluzione.
Ha messo l’auto a folle, ho estratto la pietra.
Ho visto che aveva anche una bambina in auto:
sarebbe stato un motivo in più per aiutarla, se l’avessi vista prima.
Morale della favola:
2 minuti del mio tempo, in cambio di un sorriso, di un complimento e di un passaggio: “sei stato gentilissimo! Vuoi un passaggio?”
Purtroppo ero quasi arrivato a casa, e poi non volevo farle deviare strada,
anche perchè aveva detto che doveva fare un lungo cammino con l’auto.
Così, ho rifiutato il passaggio, ho risposto al sorriso, ho salutato e mi sono incamminato verso casa.
In lontananza ho visto l’auto girare a sinistra (io dovevo andar dritto), ma questa volta, senza far rumore.

Il poeta maledetto

 

Avviso ai lettori – 14 agosto 2003

piccola premessa: questa poesia è stata scritta a Genova, il 14 agosto 2003. Era tanto tempo che non scrivevo, e questa poesia segnava un nuovo inizio.

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 Troppo a lungo ho atteso,

troppo tempo è passato

ch’io destassi la mente;

se d’un fragore impetuoso,

tra stretti greti s’infrange,

come pluvial tempesta mi rugge.

Piange il mio cielo,

alimentando tempesta.

M’acqueterò al mare

che un dì, sbocco vedrò.

Ma d’ora in avanti,

dammi atempore musa la grinta,

la rabbia di scotere gli animi.

E trascinar nel volger delle mie passioni,

chi sventurato s’affacciasse

a rimirar le mie parole.

 

Il poeta maledetto