Tristezze della luna
Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d’addormentarsi i suoi seni rotondi,
lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s’estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando le apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.
Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d’opale.
E, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.
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Tristezze della luna
Luna evanescente di buia notte,
come sbiadita persa via, dama assopita,
languida sue forme lasciar lambire
guanciali e lenzuola come purpureo manto,
lei, come di rosa in boccio di mattini e rugiada
disattenta e leggera su vellutato petalo
a posarsi, come di sguardi attenti ad ogni fremito,
ad ogni flebile balucinante riflesso.
Quando da quelle tristi disattese promesse,
segrete lacrime perdute in terra come germogli
e semi sterili a riscaldar, nottambulo poeta s’appresta
tra mani incerte su compito assegnato
dar loro nuova vita in cuor suo nasconde.
Perch’esse possano, in tenebra e silenzio,
riprender forza e sublime poesia divenire.
Una sfida… mmhmm, interessante…!
devo assegnare un punto?! ;-)))
Dunque… mica facile! secondo me, la prima è di Baudelaire, e la seconda è la tua! Allora?! Ho indovinato?!
Complimenti! Uomo…Uomo e tanto sensibile alle donne. Però…..però, un 10 no! Dico le lacrime tra le donne sono di casa, ma per stringere fra le mai qualcosa di loro, non per forza lacrime!?!?!? Per averle……dico, più intime??? O vicine??